Nella New Jersey degli anni Novanta, in club fumosi e feste clandestine, emerse un duo destinato a lasciare un segno indelebile nella storia della house music: Brothers of Peace. Formato da Bryan Shank Thompson e Paul Scott, il progetto incarnava l’anima più autentica della scena dance underground, quella fatta di battiti sinceri, groove irresistibili e un’urgenza creativa, che sembrava scorrere direttamente nelle vene della città.